ES. Oki Ki Kim: Seúl 15 Noviembre 1977. Filosofía en Corea.
Noviciado Sri Lanka. Teologia Filpinas y
Roma.
EN. Oki Ki Kim: Seoul November 15, 1977. Philosophy Korea.
Novitiate Sri Lanka. Theology Filipinas
and Rome.
FR. Oki Ki Kim: Séoul 15 Novembre 1977. Philosophie Corée. Noviciat Sri Lanka. Théologie Philippines
et Rome.
Mi piacerebbe condividere con voi una piccola riflessione
sulla vocazione. Vorrei collegarla con il mio nome. Il nome, la vocazione e
l’amore di Dio: è il mio tema!
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Seul, capitale della Corea, culla del nostro Ok Ki Kim
Come sapete il mio nome cristiano è Simeone. Il mio nome coreano è OK
KI KIM.
Prima di ricevere il nome Simeone, avevo già un altro
nome di Battesimo Noël! Quasi
nessuno sa che mi chiamo anche Noël. Quasi nessuno mi chiama Noël. Quando ho
conosciuto gli Oblati e ho cominciato a vivere con loro come un membro della
comunità, Marzo 2006, tutti mi chiamavano Simeone. Simeone è il nome che mi
hanno aggiunto quando ho ricevuto il Sacramento della Cresima (Confermazione). Ascoltandolo
tante volte e riflettendo su questo nome, pensavo sempre più profondamente alla
mia vocazione. Sentivo una profonda appartenenza alla Chiesa come membro della
comunità ecclesiale.
Come ben sapete nel secondo capitolo del Vangelo di Luca
incontriamo Simeone, un uomo onesto di Gerusalemme. Lui era uomo giusto e pio,
ma era un po’ vecchio. Simeone vedeva se stesso come servo di Dio, ha ascoltato
la parola di Dio e l’ha seguita fedelmente.
Simeone finalmente ha incontrato il Bambino Gesù, la Parola viva,
Simeone, poteva dire così: «Ora, o Signore, puoi lasciare
che il tuo servo vada in pace». Simeone m’inspira tanto nella mia vita
religiosa. Voglio vivere la mia vita come Simeone dedicandomi tutto al
Signore.
Kim con alcuni giovani della comunità oblata della Corea
Che significa per me il nome Oblato di Maria Immacolata?
Per spiegarlo, vorrei raccontarvi un episodio molto interessante.
Ho fatto questa condivisione con un religioso dalla Compagnia di Gesù quando
studiavo filosofia all’Università dei Gesuiti in Corea. È un episodio insignificante,
però è rimasto nel mio cuore fino ad adesso. Penso che abbia un significato.
Vorrei aggiungere che i religiosi della Compagnia di Gesù
pure dopo l’ordinazione sacerdotale non sanno quando possono fare i voti
perpetui. Noi, invece, quando finiamo gli studi prescritti, rinnoviamo i voti
temporanei per alcune volte e poi possiamo fare la professione perpetua.
Per spiegarmi bene oggi, voglio mostravi una matita, una
penna e la gomma. Ognuna di queste cose ha una funzione diversa. Adesso vorrei
spiegare queste funzioni.
In quella condivisione che feci con il mio amico Gesuita abbiamo
parlato di questo. Dicevamo: fino ai voti perpetui, il mio nome è scritto con
la matita. Come ben sapete la (scrittura con la) matita può essere cancellata
con la gomma. Sicuramente nella Congregazione ci sono persone che hanno scritto
i loro nomi con la matita e ci sono altri il cui nome è stato scritto con la
penna. Per spiegarlo bene: quelli che ogni anno scrivono il nome con la matita,
dopo un anno possono cancellare il loro nome. Esiste questa possibilità. Se il
nome è stato scritto con la penna, non può essere cancellato con la gomma. Così,
una volta scritto con la penna, rimane per sempre. Nessuno può cancellarlo.
Tra pochi giorni, io farò i voti perpetui. Questo sarà il
giorno quando il mio nome nella Congregazione sarà scritto con la penna. Per
questo io adesso voglio dirvi: Per favore, aiutatemi a preparare la penna, non la matita.
Il Buddhismo è la religione predominante in Corea del Sud...
In Corea abbiamo un detto popolare molto buono connesso
con il nome. Vivendo in una Congregazione internazionale, mi piace condividere
con voi alcune cose della nostra cultura coreana.
Questo proverbio dice così: «Dopo la morte l’uomo lascia
il nome, il tigre lascia la pelle.»
La cosa più importante nella mia vita è che, quando io
partirò da questo mondo, lascerò il mio nome e, con esso, lascerò le opere di
amore.
Certo sarebbe bello che tanta gente conosca il mio nome e
lo ricordi. Però per me la cosa più importante e più significativa è che il mio
nome sia scritto nel cuore del Signore e che sia ricordato da Lui con amore.
Io non posso ricordare i nomi di tutta la gente di questo
mondo. Però io credo che il Signore conosca tutti. Questo è perché il Signore
ha creato e ha dato la vita ad ogni persona. Al tempo opportuno il Signore
chiama ognuno per nome.
Io ormai ho lasciato il mondo per diventare un uomo
piccolo e molto ordinario e, avendo scelto la via della vita religiosa, ho
offerto la mia vita al Signore.
Io spero che il mio nome KIM OK KI Simeone sarà sempre
iscritto nel cuore del Signore. Credo profondamente che sarà così. Credo che il
Signore mi ha chiamato per nome, e quindi il Signore mi ricorderà sempre e mi
darà la forza necessaria per seguirlo
con molto zelo e con tanta gioia e passione.
Per concludere, vorrei esprimere il mio ringraziamento ad
ognuno di voi per avermi accompagnato fino adesso con le vostre preghiere e con
un buon esempio come religiosi e missionari. E vorrei chiedervi di pregare per
me perché io sia un buon religioso missionario, membro della Famiglia Oblata. Tante Grazie!
...ma la Chiesa, piantata dai laici e fecondata col sangue dei martiri, è molto viva
Vedere la “Porta Santa” nel bus del P. Vincenzo Bordo
o.m.i.
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